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Nizza: strage premeditata. Forse complici tra i fermati

Radio Vaticana (17/07/2016
Manca solo una vittima da identificare tra le 84 persone uccise dal camion guidato dal franco-tunisino Mohamed Buhlel. Lo ha annunciato il ministro francese della Sanità Marisol Touraine. 85 le persone ancora ricoverate in ospedale, di cui 29 in rianimazione. Tra queste anche un bambino, la cui diagnosi resta riservata.
Dalle telecamere di sicurezza risulta poi che Mohamed Buhlel avrebbe ispezionato con il camion il lungomare della “Promenade des Anglais” già il 12 e il 13 luglio. Si cercano anche prove concrete dell’affiliazione di Buhlel allo Stato Islamico, dopo la rivendicazione di ieri. Sotto esame un sms inviato poco prima della strage. Bouhlel avrebbe chiesto “più armi” a un misterioso destinatario. Nel computer e nel suo appartamento non è stato però ritrovato finora nessun materiale di propaganda che possa far pensare ad un suo reclutamento diretto.
Su questo tema è intervenuto dalle pagine dell’Osservatore Romano il giornalista Zouhir Louassini, musulmano nato in Marocco, che spiega come l’obiettivo del fondamentalismo sia quello di radicalizzare gli islamici moderati – definiti la bestia neri dei jihadisti – al fine di “alimentare il ciclo delle violenze e delle ritorsioni con un conseguente incremento del caos”. In un’Europa “che non ha gli strumenti per decifrare la complessità del mondo arabo islamico”, la Francia – afferma – sembra un obiettivo ideale, con un islam tanto numeroso quanto debole a livello rappresentativo e uno Stato incapace “di affrontare efficacemente le problematiche dell’integrazione delle nuove generazioni”.